E fa male vedere al secondo posto un film come Il Prescelto, che ha letteralmente massacrato l'originale inglese The Wicker Man (1973). Il film con Nicolas Cage è stato distrutto dalla critica ma apprezzato dal pubblico italiano.
Un pubblico di pecoroni?
Forse. Ma è il pubblico che influenza la ditribuzione di un film o è la ditribuzione che influenza il pubblico? Alzi la mano chi non ha visto almeno una volta il trailer de Il Prescelto. Siamo di fronte insomma all'eterna questione.
E non dimentichiamo che fra poco arriveranno i film natalizi, con De Sica, Boldi e compagnia. I film poi si sono moltiplicati, dato che la famosa coppia comica si è divisa. Non era meglio a questo punto per il nostro decoro che rimanessero insieme?
Insomma ver-gogna a un paese come l'Italia, che in questo campo (ma anche in altri) sta sempre più diventando provincia culturale, della peggior specie. Shame on you.
4 commenti:
Concordo: ver-gogna!
Aggiungo una nota dolente. L'Italia vanta una storia di doppiaggio di altissima qualità e professionalità, ma questo giustifica il fatto che il doppiaggio sia "obbligatorio" per portare un film nelle sale? Quanti film potrebbero circolare anche in versione sottotitolata o solo in versione sottotitolata? Non sarebbe un modo per ampliare la scelta e uscire dalla provincia?
Spezzo una lancia per I Figli degli Uomini: tema attuale e film capolavoro.
Cercatelo e andate a vederlo!
Ciao Amico Infame.
Hai ragione, vecchio discorso. Penso che in Italia il doppiaggio sia non solo indice di grande scuola di attori, ma anche di arretratezza culturale. Ci tratteranno sempre come bambini piccoli, ci diranno sempre cosa vedere, cosa leggere, cosa pensare...
Bah... state sempre a lamentarvi per la provincialità degli italiani... ma se gli italiani vogliono esserlo, che male c'è?
Boh torno a vedere palle al balzo su sky.
Palle al balzo è un capolavoro...
Penso che il problema sia nel dare la possibilità di scelta alla gente. Non bisogna precluderne o sfavorirne nessuna. ;)
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