lunedì 29 gennaio 2007

Irish Blessing

Bellissima benedizione irlandese, che dedico a tutti i miei amici... La vita è fatta di ricordi e dimenticanze, un equilibrio fragile, ma necessario.

"Always remember to forget
The things that made you sad.
But never forget to remember
The things that made you glad.
Always remember to forget
The friends that proved untrue.
But never forget to remember
Those that have stuck by you.
Always remember to forget
The troubles that passed away.
But never forget to remember
The blessings that come each day."

Irish Drinking Toast

"When we drink, we get drunk.
When we get drunk, we fall asleep.
When we fall asleep, we commit no sin.
When we commit no sin, we go to heaven.
So, let's all get drunk, and go to heaven!"

martedì 23 gennaio 2007

Mulholland Drive

Rieccomi, ora sono più libero...e quindi mi dedico a qualche pensiero.
Bisognerebbe dedicare almeno 100 post a quest'uomo...a ciò che riesce a creare, alla sua fantasia, alla sua capacità registica...David Lynch è un genio, ma non lo si scopre di certo ora.


Voglio parlare di Mulholland Drive, rivisto ieri.
Capolavoro del 2001, giunto dopo Una Storia Vera (1999) e Strade Perdute (1997). Questo è un trittico di fim eccezionali, estremamente diversi fra loro, che hanno segnato il ritorno di Lynch a livelli altissimi, dopo il "fiasco" di Fuoco Cammina con me, il prequel di Twyn Peaks. Lynch ha saputo reinventare i suoi incubi e le sue ossessioni, sfruttando un talento visivo mai mancato.
Mulholland Drive è molto vicino a Strade Perdute, ma è anche molto diverso.
Il secondo è un film oscuro, ossessivo, quasi un horror, in certi passaggi dove viene mostrato il terrore che fornisce una stanza vuota, con personaggi assurdi più che mai.
M. D. è invece molto più complesso, è un mondo a parte, che si muove in altre dimensioni. Perché il film è a volte allegro, anche comico, grottesco. Altre volte è invece angosciante, terribile, un pugno allo stomaco. Ma questo è Lynch.

Girato nel 1999 a basso costo per iniziare una nuova serie televisiva, è stato finanziato l'anno dopo dai francesi per girare sequenze aggiuntive, in modo da poter realizzare un lungo metraggio. La natura originaria delserial televisivo si vede, specialmente da episodi all'interno del film che cembrano scollegato, messi lì e poi non ripresi. Ma questa è l'anima del film, perché tutto concorre a delineare un mondo alternativo, dove accadono cose strane.

Anche se molti dicono il contrario, la trama si può spiegare.
Una donna, dopo un terribile incidente occorso mentre due uomini stavano per ucciderla, perde la memoria e si rifugia in casa di una giovane aspirante attrice. Questa cerca di aiutarla a capire chi sia, ma poi arriva a dimenticare chi è lei stessa...
Poi è difficile da spiegare. I personaggi si confondono, non si capisce più la consecuzione della vicenda, del tempo... Il cuore del film sta in una scatola blu che, quando viene aperta, cambia il film... Il cuore sta nell'incertezza di sapere chi sei...
Il film è poi una gioia per gli occhi, con invenzioni visive fantastiche, spaventose...
E' anche un grande film d'amore...un film a ritroso. Gli aggettivi sono infiniti, perché i film di Lynch sono infiniti, sono vivi...continuano a dare emozioni nuove a ogni visione.

"Silencio...."



sabato 6 gennaio 2007

E' la fine!!


E' la fine...un film arriva nelle sale italiane senza divieti, senza tagli, senza manipolazioni nei doppiaggi (state certi che li fanno e non ce ne accorgiamo). Meno male che Mel Gibson ha avuto la geniale idea di girare il suo Apocalypto in antica lingua maya! Per me la cosa sconvolgente è questa, non che non sia stato vietato. Perché non c'era nessuna ragione per vietarlo. Lasciamo passare le solite polemiche inutili e ipocrite, proprio nel periodo in cui ci fanno vedere Saddam Hussein impiccato in televisione o su internet.

Il film.
La storia è basata sul periodo di decadenza del grande impero Maya, appena prima della conquista spagnola. Già questo è un forte anacronismo, perché la decadenza è arrivata molto prima, quando l'impero è stato inglobato dagli Aztechi.
Un giovane abitante della foresta viene rapito insieme agli abitanti del suo villaggio, e condotto nella capitale, dove si stanno svolgendo sacrifici umani. Ma lui deve tornare a casa, a tutti i costi...
Il film vuole in realtà veicolare alcuni messaggi che stanno a cuore a Gibson: l'importanza della famiglia, la paura sconfitta dalla fede, la vittoria della vita sulla morte. Tutti messaggi importanti e positivi..il problema è che si nota quel moralismo di fondo, non solamente cattolico. I giovani maya si comportnao come i primi martiri. Altro anacronismo... Ma ci può anche stare.
Ciò che non va bene (ed è qui l'inganno) è che non è un film sull'impero Maya... Si sarebbe potuto ambientare la storia in qualsiasi periodo, in qualsiasi location. Non è un film storico. E' un film morale, travestito da action movie. Il problema è che Gibson non è bravo a fare film morali, perché si perde in luoghi comuni, in lungaggini che a volte rendono il film noioso. Se voglio insomma cercare messaggi cattolici o cristiani, non vado di certo da GIbson, ma mi vedo piuttosto Il mestiere delle armi di Ermanno Olmi, o tutto Abel Ferrara. Non andrei a dottrina da Gibson, insomma.

Il film è violento...molte scene colpiscono...A Mel piace il sangue, lo si vedeva già in Braveheart e The Passion. Più che violento lo definrei realista. Ma la polemica sulla scenda del sacrificio umano è assurda. La scena colpisce, è forte (cadaveri senza testa...o meglio fantocci senza testa, è sempre meglio specificare, non si sa mai)...ma non si vede niente! Confesso, nella mia testa è molto più impressa la scena del sacrifico di Indiana Jones e il tempio maledetto. Questa sì che faceva paura!
Bisogna però ammettere che il film si salva per come è girato. Le scene più belle sono quelle di azione, di combattimento e di inseguimento. Le scene della fuga e della caccia sono girate in digitale e la resa è ottima. Gibson riesce a proiettare l'azione nel pieno della foresta, fra gli alberi, girando scene ritmate e mozzafiato. L'unico problema è che poi il protagonista si trasforma in Rambo e ti vien da dire: "No, Mel, sei fuori tempo!"