venerdì 22 dicembre 2006

Mostre: Mantegna a Padova


Perdonate se scrivo poco in questo periodo, ma sono preso con la scrittura della tesi di specializzazione...e il tempo è poco. Voglio però iniziare brevemente a parlare di arte. Ho intenzione di allestire una piccola galleria personale per immagini, un piccolo "museo virtuale", dove parlare di arte. Senza voler fare il professore e il maestrino, ma solo per dare impressioni e per diffondere un po' di arte in giro... Vorrei parlare di alcune mostre che ho visto ultimamente. La prima è quella su Mantegna, nella sede di Padova. Non ho visto le altre due, a Verona e Mantova, e non so se riuscirò. Le tre mostre cadono in occasione dei 550 anni dalla morte del pittore padovano, morto a Mantova nel 1506. La mostra di Padova è piccolina, e come le altre ospita poche opere del Mantegna, ma fa una rassegna del panorama artistico in città all'epoca dell'attività del Maestro. Logicamente si può dissentire sulla scelta organizzativa, ossia quella di dividere un evento di questo tipo nelle tre città in cui ha operato il Mantegna. Scelta coraggiosa e penso filologicamente corretta. Credo sia intelligente e anche interessante calare la produzione di un grande pittore nel contesto in cui ha operato, mostrando opere di altri artisti. Penso che ciò sia più interessante negli ambienti in cui il Mantegna è giunto da forestiero, Verona e Mantova, in modo che si possa comprendere il rapporto con le botteghe locali e la sua influenza su pittori considerati "minori".

A dire la verità la mostra l'ho vista poco, perché ho avuto la malsana idea di visitarla di domenica. I gruppi di visitatori erano tanti, e le sale anguste peggioravano la situazione. Quindi darei un giudizio negativo sull'allestimento, specialmente per la collocazione dei disegni e la presenza del vetro davanti a molti quadri... E' ora di finirla, il vetro protegge, ma non fa vedere bene il dipinto, specialemnte la tempera su tela.
Dal punto di vista didattico e filologico, mi sembra invece una buona mostra, con qualche passaggio poco spiegato, come l'influenza della cultura fiorentina nell'ambiente padovano dove si è formato Mantegna, condensata in un unico disegno di Antonio del Pollaiolo. C'è però una buona presenza di ottimi pittori, come Marco Zoppo, Giorgio Schiavone e Giovanni Bellini. Non ho ancora visto il catalogo, che penso sia buono.

Consiglio insomma una visita, durante la settimana e non in giorni festivi. La mostra (come le altre due) è stata prorogata al 28 gennaio 2007. Da unire alla mostra, la visita a quello che era uno dei capolavori del Mantegna: la cappella Ovetari agli Eremitani. E' stato fatto un restauro abbastanza innovativo a una parete distrutta dai bombardamenti della guerra, cercando di ricomporre come con un puzzle i dipinti del Mantegna e degli altri artisti. Un pellegrinaggio a un opera perduta, a un capolavoro che continua a vivere al di fuori dal tempo in cui viviamo noi...nella memoria delle fotografie e degli scritti...un capolavoro eterno.



Ps: una visitina logicamente anche alla Cappella degli Scrovegni, per vedere quel geniaccio di Giotto.

Per capire chi è il Mantegna: qui

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