A dire la verità la mostra l'ho vista poco, perché ho avuto la malsana idea di visitarla di domenica. I gruppi di visitatori erano tanti, e le sale anguste peggioravano la situazione. Quindi darei un giudizio negativo sull'allestimento, specialmente per la collocazione dei disegni e la presenza del vetro davanti a molti quadri... E' ora di finirla, il vetro protegge, ma non fa vedere bene il dipinto, specialemnte la tempera su tela.
Dal punto di vista didattico e filologico, mi sembra invece una buona mostra, con qualche passaggio poco spiegato, come l'influenza della cultura fiorentina nell'ambiente padovano dove si è formato Mantegna, condensata in un unico disegno di Antonio del Pollaiolo. C'è però una buona presenza di ottimi pittori, come Marco Zoppo, Giorgio Schiavone e Giovanni Bellini. Non ho ancora visto il catalogo, che penso sia buono.
Consiglio insomma una visita, durante la settimana e non in giorni festivi. La mostra (come le altre due) è stata prorogata al 28 gennaio 2007. Da unire alla mostra, la visita a quello che era uno dei capolavori del Mantegna: la cappella Ovetari agli Eremitani. E' stato fatto un restauro abbastanza innovativo a una parete distrutta dai bombardamenti della guerra, cercando di ricomporre come con un puzzle i dipinti del Mantegna e degli altri artisti. Un pellegrinaggio a un opera perduta, a un capolavoro che continua a vivere al di fuori dal tempo in cui viviamo noi...nella memoria delle fotografie e degli scritti...un capolavoro eterno.
Ps: una visitina logicamente anche alla Cappella degli Scrovegni, per vedere quel geniaccio di Giotto.
Per capire chi è il Mantegna: qui
Nessun commento:
Posta un commento