sabato 6 gennaio 2007

E' la fine!!


E' la fine...un film arriva nelle sale italiane senza divieti, senza tagli, senza manipolazioni nei doppiaggi (state certi che li fanno e non ce ne accorgiamo). Meno male che Mel Gibson ha avuto la geniale idea di girare il suo Apocalypto in antica lingua maya! Per me la cosa sconvolgente è questa, non che non sia stato vietato. Perché non c'era nessuna ragione per vietarlo. Lasciamo passare le solite polemiche inutili e ipocrite, proprio nel periodo in cui ci fanno vedere Saddam Hussein impiccato in televisione o su internet.

Il film.
La storia è basata sul periodo di decadenza del grande impero Maya, appena prima della conquista spagnola. Già questo è un forte anacronismo, perché la decadenza è arrivata molto prima, quando l'impero è stato inglobato dagli Aztechi.
Un giovane abitante della foresta viene rapito insieme agli abitanti del suo villaggio, e condotto nella capitale, dove si stanno svolgendo sacrifici umani. Ma lui deve tornare a casa, a tutti i costi...
Il film vuole in realtà veicolare alcuni messaggi che stanno a cuore a Gibson: l'importanza della famiglia, la paura sconfitta dalla fede, la vittoria della vita sulla morte. Tutti messaggi importanti e positivi..il problema è che si nota quel moralismo di fondo, non solamente cattolico. I giovani maya si comportnao come i primi martiri. Altro anacronismo... Ma ci può anche stare.
Ciò che non va bene (ed è qui l'inganno) è che non è un film sull'impero Maya... Si sarebbe potuto ambientare la storia in qualsiasi periodo, in qualsiasi location. Non è un film storico. E' un film morale, travestito da action movie. Il problema è che Gibson non è bravo a fare film morali, perché si perde in luoghi comuni, in lungaggini che a volte rendono il film noioso. Se voglio insomma cercare messaggi cattolici o cristiani, non vado di certo da GIbson, ma mi vedo piuttosto Il mestiere delle armi di Ermanno Olmi, o tutto Abel Ferrara. Non andrei a dottrina da Gibson, insomma.

Il film è violento...molte scene colpiscono...A Mel piace il sangue, lo si vedeva già in Braveheart e The Passion. Più che violento lo definrei realista. Ma la polemica sulla scenda del sacrificio umano è assurda. La scena colpisce, è forte (cadaveri senza testa...o meglio fantocci senza testa, è sempre meglio specificare, non si sa mai)...ma non si vede niente! Confesso, nella mia testa è molto più impressa la scena del sacrifico di Indiana Jones e il tempio maledetto. Questa sì che faceva paura!
Bisogna però ammettere che il film si salva per come è girato. Le scene più belle sono quelle di azione, di combattimento e di inseguimento. Le scene della fuga e della caccia sono girate in digitale e la resa è ottima. Gibson riesce a proiettare l'azione nel pieno della foresta, fra gli alberi, girando scene ritmate e mozzafiato. L'unico problema è che poi il protagonista si trasforma in Rambo e ti vien da dire: "No, Mel, sei fuori tempo!"


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