martedì 17 luglio 2007

Echi Mortali - Stir of Echoes

Domenica sera hanno trasmesso in televisione Echi Mortali (molto più bello e significativo il titolo originale, Stir of Echoes), bel film del 1999 diretto da David Koepp e interpretato da un bravissimo Kevin Bacon.
Il film viene spesso trasmesso in televisione, ma volevo un attimo sottolineare l'importanza e l'originalità del titolo.

Il piccolo Jake ha poteri speciali...sembra infatti capace di parlare con i morti e vede cose che gli altri non vedono. Il padre Tom è un giovane deluso dalla vita e non soddisfatto, apparentemente una persona comune. Dopo una seduta ipnotica, in lui qualcosa cambia e inizia a vedere e sentire cose strane...
La trama può inizialmente far pensare a Il Sesto Senso, film fantasmatico del sopravvalutato Night M. Shyamalan. E spesso questo film è stato accostato e posto nella scia del film con Bruce Willis. Ma in realtà le due pellicole sono dello stesso anno e, se pure partono da un dato comune, divergono poi verso differenti lidi.
Mentre il film di Shyamalan è tutto costruito sull'effetto finale, anticipato comunque da una tensione sempre crescente, quello dello sconosciuto Koepp è edificato sul dubbio, sull'angoscia della ricerca. La storia è incentrata più che sul bambino sul padre che cerca di dipanare la matassa delle sue visioni, affrontando un nuovo dono per la prima volta. Il film a volte si inceppa, ma ha il pregio di riempire spesso lo spettatore di dubbi, di fornire indizi e spunti poi non completamente spiegati, ma che stanno in piedi, cosa sempre più rara al giorno d'oggi. Da segnalare poi un uso intelligente degli effetti speciali, davvero ben fatti e raffinati. Il film si regge anche grazie all'interpretazione di Bacon, sempre pronto a sacrificarsi alla storia che interpreta e che ogni tanto mette a segno dei punti sostanziosi nella sua filmografia (Tremors, Mystic River, The Woodsman). Koepp ci ha riprovato con il meno riuscito Secret Window.
Alcune sequenze memorabili: la scena dell'ipnosi, con le immagini del cinema/teatro, le visioni di Bacon e il passaggio nell'altra dimensione, la scena finale...
Ultima nota. Dietro un grande film, spesso c'è un grande scrittore... Non è sempre vero, ma in questo caso sì. La storia è infatti tratta da un racconto del grande Richard Matheson, uno dei maggiori scrittori ancora viventi, il maestro riconosciuto da Stephen King. Matheson è sconosciuto ai più, ma in realtà è l'autore di Io sono leggenda, da cui sono state tratte varie versioni e ne sta per arrivare un'altra di Will Smith (speriamo bene...), di Duel... E' stato anche autore degli episodi televisi di Star Trek e di Ai Confini della Realtà.

venerdì 13 luglio 2007

Lou Reed - Berlin live

Ieri sera ho assistito al concerto di Lou Reed a Cremona.
Le solite strane connessioni della vita...fino a ieri pomeriggio non sapevo del concerto cremonese e, quando l'ho saputo grazie a una mia amica di Cremona (grazie ancora!), mi sono fiondato per i biblietti. Logicamente i biglietti erano finiti, ma grazie a delle anime pie che avevano un biglietto in più, sono riuscito a entrare (e anche in buona posizione). Lucky man...
Confesso che conosco poco Reed, e ancora meno il concept album che ha suonato per intero ieri, Berlin, inciso nel 1973. Ma l'icona di Reed, cantante e autore maledetto, mi ha spinto al concerto. Che dire, gran bel concerto...Lou si è presentato sul palco con una vera e propria orchestra, composta da fiati, archi, con un coro di ragazzi e una cantante solista sa paura. Miscelate musicisti incredibilmente bravi, la personalità di Reed, una bella scenografia, e avrete un concerto appassionante. Il fondale mima l'arte dei paraventi cinesi. Appeso e sbilenco c'è poi un divano, che grava come un oggetto estraneo sulla scena. Il pacifico fondale cinese viene però animato e sconvolto dai filmati che vi vengono proiettati sopra, a perfeto commento delle canzoni.
Reed è un ottimo interprete e un grande story-teller...e la storia raccontata da Berlin è una storia di amore e solitudine, veramente triste e cupa. Un album angoscioso, che inizia in pompa magna e finisce in tragedia, attraversando momenti di sconforto dettati da alcuni pezzi lenti e struggenti, assolutamente magnifici. Alla fine dell'album, Reed ha salutato tutti, per poi rientrare e interpretare 3 o 4 pezzi famosi. In totale un'ora e mezza di musica e arte assieme, ricca di sensazioni e immagini dati dalle parole di Lou e dalle musiche ossessive dell'album.
Per conoscere meglio Reed andate qui.
E qui per un approfondimento sull'album.
Il tour italiano si conclude domani, a Cagliari.


domenica 8 luglio 2007

Concerto Sonico

Eccomi qua, ancora dopo una lunga pausa. E torno in occasione del concerto dei Sonic Youth a Ferrara, del quale vi avevo parlato.
Venerdì 6 luglio. Alle 13.30 io e tre miei amici partiamo da Crema in macchina, alla volta di Ferrara. Speravo di arrivare prima, ma alla fine parcheggiamo verso le 17.30 a causa del solito dannato traffico attorno a Bologna.
Dopo un giro spensierato nel centro cittadino, arriviamo nella piazza del Duomo, accanto al Castello. Lì sentiamo a un certo punto della musica e ci rendiamo conto che i Sonic stavano provando. Abbiamo pensato di avvicinarci alla piazza del Castello dove c'era il palco, nella speranza di seguire attraverso i cancelli qualche frammento delle prove. Solo che la piazza era aperta: i Sonic stavano facendo il soundcheck a cancelli aperti, davanti a tutti!
Ci siamo allora fiondati sotto il palco e abbiamo assistito in pratica a un mini concerto di una ventina di minuti! Hanno provato specialmente le canzoni dell'ultimo album.








Dopo le prove, i Ranaldo e Shelley sono rimasti sul palco, mentre Moore e la Gordon scendono dal palco e si addentrano per le vie di Ferarra. Disponibilissimi, fanno foto e firmano autografi. Estasiato, non ho trovato la forza per saltare addosso alla Gordon, anche se è uno dei miei sogni più nascosti...
Dopo aver mangiato i panini luculliani e mastodontici preparati dal mio amico Ale, detto anche "Chef", siamo stati spediti fuori dalla Piazza, in attesa dell'apertura ufficiale dei cancelli. Nel frattempo mi sono accorto che i panini di Ale non era poi così enormi perché ero ancora attanagliato dai morsi della fame. Così ho abbandondato i miei sodali e sono andato a prendere una piadina a un baracchino a qualche minuto da lì. Mentre attendevo che la gentile signora emiliana mi preparasse la mia piadina cotto e mozzarella, è passato lì davanti Lee Ranaldo in bicicletta! Stava girando Ferrara, cartina alla mano, in attesa del concerto. Mi sono allora lanciato su Ranaldo e guardate un po'!




Io sono quello senza occhiali da sole...
Devo in realtà ringraziare Ale per i panini striminziti, senza i quali non mi sarebbe venuta fame, non sarei andato alla ricerca di qualcosa da mangiare e non avrei beccato Ranaldo!
Gli strani intrecci della vita...

Ore 21, parte il concerto dei My Cat is An Alien (non li ho capiti....).
Verso le 22 inizia il concerto.
E i Sonic Youth suonano proprio per intero tutto Daydream Nation! E che inizio! Iniziano con Teen Age Riot, suonata benissimo. Fanno tutto l'album senza pause, in un crescendo di partecipazione e di esecuzione. Sul palco ci sono solo loro quattro. Concludono il concerto dedicato all'album con Trilogy, pezzo davvero impegnativo.
Non sono un esperto, ma la sensazione è che i Sonici abbiano eseguito fedelmente l'album del 1988, aggiornando certi passaggi, coordinando meglio il tutto e curando ogni singola parte. L'esecuzione mi è sembrata perfetta. Daydream Nation mi ha sempre impressionato per la violenza espressiva delle canzoni, per quel sound non perfetto e spesso grezzo. Durante l'esecuzione la carica di violenza di si è sentita tutta, il suono era meno ruvido, ma sempre potente.



Poi hanno suonato ancora per una mezz'ora buona, facendo sei pezzi dell'ultimo album: Reena, Incinerate, Jams Run Free, Pink Steam, Or, What a Waste.
Insomma un grande concerto, che ha onorato un album epocale, che a venti anni dalla sua uscita mantiene ancora la sua freschezza e l'impatto sonoro. Loro poi si muovono senz'altro di meno, ma suonano ancora la chitarra con gli archetti, contro le impalcature del palco, le sollevano sopra la testa, le buttano contro le casse. Kim Gordon, immobile durante l'esecuzione di Daydream Nation, si è scatenata nelle ultime canzoni, saltellando, muovendosi per il palco, facendo "girotondo"...con un vestitino corto e attillato, alla faccia dei suoi 54 anni!

Concludo con un po' di link a filmati.
Qui trovate qualche filmato del concerto di Ferrara.
Qui invece per vedere un concerto del 2002, su un palco completamente diverso, per capire la carica che hanno ancora oggi. E qui, per ricordare i vecchi tempi, giovanissimi e casinisti.
Gli anni passano, ma i Sonic sono sempre loro.
La Gioventù Sonica è sempre viva.
(Grazie, Ale)